Da qualche settimana è arrivata in Italia la nuova serie
creata da Ryan Murphy e Allison Adler The new normal, in onda su Fox tutti i
martedì alle 22.45.
La serie era molto attesa nel nostro paese, forse perché uno
dei creatori è Ryan Murphy, creatore di serie tv che hanno ottenuto notevole
popolarità quali la geniale Nip/Tuc, Glee e la fortunata American Horror Story
o forse per la scia di polemiche che ha scatenato in USA, in particolare nello
Utah dove è stata addirittura censurata.
Guardando i primi cinque episodi mi chiedo anche il motivo
della censura ma temo ancora una volta l’eccessivo bigottismo e la chiusura
mentale di alcune associazioni di cattolici o di repubblicani americani siano
alla base di questa censura. In questo inizio serie infatti io non ritrovo
nessun elemento che possa portare lo spettatore a gridare allo scandalo, i toni
e il racconto di questa nuova e particolare
famiglia mi sembrano molto pacati e tipici del linguaggio utilizzato già in
altre produzioni.
In breve in The new normal si racconta la storia di una
coppia omosessuale di Beverly Hills, Bryan e David, che conosco la sfortunata
Goldie, tradita dal marito e con una figlia in età preadolescenziale che si
trasferisce a Los Angeles per sfuggire alla perfida e cinica nonna e dalla vita
insoddisfacente di provincia.
In lei David e Bryan troveranno la madre surrogata perfetta
per soddisfare il loro desiderio di paternità e lei troverà in loro due l’affetto
e le attenzioni che ricercava. A condire il tutto e aggiungere una nota cinica
e spietata ci sarà la presenza della nonna Jane che continuerà ad entrare
costantemente nella vita di Goldie e della figlia Shania con il suo animo
profondamente repubblicano, razzista e ovviamente totalmente misogeno.
Nonostante gli immancabili luoghi comuni e stereotipi sul
prototipo della coppia omessuale che la tv continua a presentarci, l’omosessuale
che si sente più “mamma” che ama la musica dance, fa riferimenti continui al
mondo del musical e cita le grandi attrici del passato ed è un inguaribile fashion victim, la serie è una piacevole
sorpresa e funziona molto bene facendo sorridere senza essere mai
eccessivamente volgare nè ricorrendo all’utilizzo di un linguaggio scurrile.
Anche nel cinismo spietato della nonna gli sceneggiatori sono riusciti nell’intento
di creare un personaggio che riesce a far divertire grazie a battute
cattivissime ma inserite sempre nel momento giusto. Il personaggio di Shania,
ragazzina di nove anni che inizia a scoprire gioie e dolori della vita da
adolescente è adorabile.
Serie tv che continuerò a vedere, sicuramente, forse meno
brillante e divertente di Modern Family ma piacevole e poi chissà nei prossimi
17 episodi tutto può succedere!
Bellaaa, ho visto la prima oggi!!
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