A volte sembra accadano fenomeni strani che portano alla
scomparsa in successione di alcune grandi personalità l’una dall’altra a
distanza di poche ore o di pochi giorni.
E’ quello che è accaduto tra venerdì e sabato nel mondo
della musica, in soli due giorni sono infatti scomparse tre personalità che
hanno notevolmente influenzato la musica italiana ed internazionale
contemporanea.
Venerdì 29 Marzo in serata abbiamo appreso la notizia della
scomparsa di Enzo Jannacci, classe 1935, protagonista della scena musicale nostrana
del dopoguerra, artista poliedrico che nelle sue canzoni ha sempre saputo
miscelare ironia e un forte senso dell’umorismo non dimenticando mai una forte
malinconia e una delicata vicinanza alle classi più umili e in difficoltà. Era amico di Gaber, Dario Fo e Celentano ed era da sempre
considerato un “maestro” dal comico Paolo Rossi e nella sua carriera ha dovuto
affrontare una censura da parte della Rai che lo considerava poco adatto per il
suo umorismo forse troppo avanti rispetto agli anni che viveva l’Italia.
Ma la musica italiana anche sabato 30 Marzo ci riserva una
triste notizia, è infatti scomparso all’età di 74 anni Franco Califano,
cantautore, poeta e attore.
Una vita travagliata quella del Califfo, tra guai giudiziari
e disastri economici, una vita al limite, nelle sue composizioni era
politicamente scorretto, spesso rude nel descrivere il suo amore incondizionato
per le donne, autore di grandi canzoni come Minuetto, cantata da Mia Martini, e
di molti brani per Mina.
Nella sua carriera ha collaborato anche con i Tiromancino che hanno reinciso il suo
brano Un tempo piccolo e di recente con il jazzista Stefano Di Battista, Franco
Califano è stato anche protagonista di alcune famose imitazioni da parte di
Fiorello e di Max Tortora.
Il mondo della musica internazionale perde invece in queste
ore il produttore discografico e compositore americano Phil Ramone, 72 anni, vincitore
di 14 Grammy Awards, collaborò nella sua carriera con Aretha Franklin, Madonna,
Tony Bennet e Lou Reed ed è da attribuire a lui il grande successo di
Flashdance.
Nel 1983 ebbe la geniale intuinzione di convincere Michael
Sembello di cambiare il brano Maniac, pezzo nato su ispirazione di un film
horror omonimo del 1980 tramutando il significato di “maniaco-assassino” del
titolo e adattandolo ad una ragazza “maniaca” per la danza, supervisore della
colonna sonora dell’intero film la canzone ottenne una nomination all’Oscar nel
1984, premio che poi andò a Flashdance…What a feeling, canzone che faceva
comunque sempre parte della colonna sonora del film. Negli anni 80 Phil Ramone
collaborò per altre colonne sonore, tra le più conosciute quella dei film
Ghostbusters e di Rocky V.
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