Il festival della capitale Rock in Roma è ormai diventata una delle realtà più interessanti nel panorama dei festival estivi presenti nel nostro paese.
La manifestazione che si svolge all'Ippodromo delle Capannelle a cavallo tra i mesi di Giugno e Luglio nasce col nome di RomaRock Festival nel 2002 e da quell'anno ha sempre presentanto delle line up all'altezza dei maggiori festival internazionali presentandosi però in una veste diversa, l'evento infatti non si concentra in pochi giorni presentando più gruppi sul palco in una stessa giornata ma si presenta come una vera propria manifestazione che in un mese circa propone in diversi giorni concerti di artisti nazionali ed internazionali.
Nel corse della sua storia il Festival vanta la partecipazione tra gli altri di Franco Battiato, Subsonica, Elio e le storie tese, Verdena, Negramaro, Daniele Silvestri, Afterhours e Caparezza per quanto riguarda la musica italiana.
Sul versante della musica internazionale il Rock in Roma non si è mai fatto mancare nulla, negli anni si sono succedute esibizioni di Placebo, Duran Duran, Portishead, Massive Attack, Jamiroquai, Garbage, 30 Seconds to Mars, The Cure, Gossip, Nine Inch Nails, Cranberries, Ben Harper, Robert Plant, Peter Gabriel, Kasabian, Incubus e molti altri.
Quattro anni fa, il festival ha cambiato nome, diventando appunto Rock in Roma, le prime edizioni di questo evento, rinnovato nella durata e grazie alla formazione di line up sempre più di respiro internazionale e dal sapore sempre più legato al mondo del rock ha raccolto circa 370 mila presenze e la sola edizione del 2011 ha fatto registrare un totale di circa 200 mila presenze con sold out in diverse serate.
Anche per l'edizione 2013 il Rock in Roma si mostra in grande forma presentando un fitto programma di nomi interessanti e che avranno un successo di pubblico assicurato.
Il programma non ancora completo e definitivo del festival:
29 Maggio - My Bloody Valentine (concerto anteprima dell'edizione 2013 all'Orion Club di Roma)
5 Giugno - Green Day
11 Giugno - The Killers
21 Giugno - Toto
25 Giugno - Korn + Bullet for my valentine + Love & death
4 Luglio - Iggy & The Stooges
5 Luglio - Max Gazzè
9 Luglio - Rammstein
10 Luglio - Arctic Monkeys + The Vaccines + Miles Kane
11 Luglio - Bruce Springsteen
13 Luglio - Mark Knopfler
14 Luglio - The Samshing Pumpkins + Mark Lanegan Band
16 Luglio - Atoms for peace
22 Luglio - Deep Purple
26 Luglio - Neil Young + Devendra Banhart
28 Luglio - Sigur Ros
29 Luglio - Blur
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31 marzo 2013
Madonna regina del pop e con un patrimonio esplosivo
Chi pensava ad una profonda crisi di incassi della regina
del pop più amata nel mondo si sbagliava di grosso, nonostante il suo ultimo
lavoro MDNA abbia subito un brusco calo di vendite e fin dal giorno della sua
uscita non abbia fatto registrare incassi da record, l’album è anche abbastanza
scadente se paragonato all’intera discografia della cantante, il suo MDNA Tour
2012 avrebbe fatto incassare alla signora Ciccone circa 350 milioni di dollari
facendo registrare il sold out in quasi tutte le 88 date in giro per il globo.
Grazie anche ad investimenti privati, una linea di profumi e
una di abbigliamento secondo la rivista britannica “The Sun” la regina del pop
avrebbe in questi giorni raggiunto il miliardi di dollari imponendosi come
prima popstar ad essere riuscita a raggiungere una cifra così importante al
pari di personaggi come Steven Spielberg, Oprah Winfrey e Bill Gates.
A destare qualche dubbio sul raggiungimento di questo
traguardo da parte della cantante ci pensa però la rivista “The Forbes” impegnata
ogni anno a stilare la classifica delle personalità più ricche del mondo dedicando
una sezione in particolare alle celebrità dello showbiz.
Secondo Forbes il patrimonio della cantante, nonostante gli
ingenti guadagni recenti, non si potrebbe ancora stimare nella cifra di un
miliardo di dollari ma si fermerebbe all’incirca a 500 milioni di dollari,
insomma miliardaria o meno sicuramente la nostra amata Madonna non sembra avere
troppi problemi ad arrivare alla fine del mese e sicuramente porta ancora alto
il suo concetto di Material Girl Power.
Happy birthday Stefan
Stefan Olsdal, bassista dei Placebo, compie oggi 39 anni.
Sperando di vederlo presto sul palco impegnato in un nuovo tour con i Placebo gli dedichiamo un post di buon compleanno!
Sperando di vederlo presto sul palco impegnato in un nuovo tour con i Placebo gli dedichiamo un post di buon compleanno!
Comedown Machine, il nuovo lavoro dei The Strokes lascia perplessi
Al primo ascolto ero rimasto perplesso e deluso dal nuovo
lavoro dei The Strokes, sono un loro fan dai tempi del loro primo album Is this
it e questo lavoro mi ha spiazzato.
Forse la formazione capitanata da Casablancas ha voluto
distanziarsi dalle loro precedenti produzioni ricercando influenze diverse,
spaziando dalle sonorità più legate al mondo della musica anni ’80 e della
musica funky e per questo al primo impatto l’album lascia quasi sconvolti.
In generale rimango dell’idea che la band americana sia
riuscita a creare il loro album peggiore ma che riesce comunque a regalare
momenti rock degni della band.
Tap out – Non poteva esserci inizio peggiore per un album
che lascia perplessi, il falsetto di Casablancas sfiora il limite dell’insopportabile
All the time – Ritroviamo le sonorità tipiche degli Strokes,
il pezzo rispecchia poco o niente l’animo dell’intero album
One way trigger – Torna un falsetto discutibile del
cantante, il ritmo è veloce e coinvolgente ma non convince, la voce di
Casablancas in alcuni momenti rovina tutto, richiamo innegabile a Take on me
degli A-ha al limite del plagio, canzone da dimenticare
Welcome to Japan – Forte richiamo alla musica anni 80,
sonorità funky e nella totalità un brano riuscito e che si fa ascoltare con
disimpegno e leggerezza
80’ comedown machine – Canzone dalle sonorità sognanti, un
intermezzo piacevole, forse uno dei pezzi migliori dell’album nella sua mai
banale monotonia
50/50 – Un tuffo al cuore nel risentire il suono grezzo e sporco
dei The Strokes dei primi album, difficile riuscire a stare fermi e impassibili
di fronte a questo pezzo puramente rock
Slow animals – Insieme al brano d’apertura il pezzo peggiore
dell’album, è quasi inevitabile la tentazione di passare al brano successivo
dimenticando la sua esistenza ma ammetto di aver pensato che i Temper Trap ne potrebbero fare una fortunata
e riuscitissima cover
Partners in crime – Riff veloce ma non convince, ricorda
qualcosa di già ascoltato senza aggiungere nulla di nuovo, forse suonata live
suonerebbe decisamente meglio
Chanches – In un album di questo tipo è la ballata perfetta,
si inserisce perfettamente ma non riesce a coinvolgere
Happy ending – ma non l’avevamo già sentita? Ah no è solo
una canzone uguale alle altre dell’album, potevamo anche farne a meno
Call it fame, call it karma – Una chiusura che riporta a
sonorità d’altri tempi, lento e riflessivo, quasi minimalista.
Nel complesso un album da ascoltare ma che secondo me non
diventerà mai un lavoro indimenticabile della band, il mio giudizio è da 6.5 ma
forse perché non riesco a giudicare obiettivamente la band.
Amok
Amok sembra aprirti le porte della musica per presentarti un mondo a parte, un mondo che si distanzia dalla sperimentazione elettronica dei Radiohead e che prende le distanze anche dal rock nudo e crudo perchè entrambe le cose si uniscono e scaturiscono un susseguirsi di suoni perfettamente suonati, studiati e ragionati.
Il mondo di Thom Yorke, Flea, Godrich, Waronker e Refosco si pone al limite della musica elettronica, la musica elettronica non creata solamente per farti ballare come quella che sentiamo nelle discoteche o nei club ma un nuovo prototipo di musica più intimista e cupo in cui vieni catapultato fin dai primi minuti del disco.
L'influenza del genio di Thom Yorke è riconoscibile e innegabile, ormai uno dei pochi artisti a livello mondiale insieme a Bjork che nella sua carriera è riuscito a far convivere il rock con la sperimentazione di nuove sonorità e l'utilizzo della più avanzata tecnologia informatica per la composizione della musica.
Amok scorre intenso e pungente, forse ben più omogeneo e compatto di The eraser, album del debutto da solista di Yorke che per la prima volta, nel 2009, riunì questa insolita formazione per suonarlo dal vivo.
Dropped è sicuramente il pezzo dell'album che maggiormente colpisce, brano più legato al mondo del dancefloor e che ricorda la vicinanza di Thom Yorke al mondo dei Modeselektor con cui ha più volte collaborato ma anche Default, Judge Jury and Executioner e Stuck togheter pieces riescono a rapirti fin dal primo ascolto.
Sicuramente uno degli album del 2013, consigliatissimo sia per gli amanti dei Radiohead e della follia di Thom Yorke che agli amanti della musica elettronica più minimal e intimista.
Gli Atoms For Peace saranno in tour in Italia per due imperdibili date il 16 Luglio a Roma al Rock in Roma e il 17 Luglio a Milano al Milano Sound City.
Giorni tristi per la musica
A volte sembra accadano fenomeni strani che portano alla
scomparsa in successione di alcune grandi personalità l’una dall’altra a
distanza di poche ore o di pochi giorni.
E’ quello che è accaduto tra venerdì e sabato nel mondo
della musica, in soli due giorni sono infatti scomparse tre personalità che
hanno notevolmente influenzato la musica italiana ed internazionale
contemporanea.
Venerdì 29 Marzo in serata abbiamo appreso la notizia della
scomparsa di Enzo Jannacci, classe 1935, protagonista della scena musicale nostrana
del dopoguerra, artista poliedrico che nelle sue canzoni ha sempre saputo
miscelare ironia e un forte senso dell’umorismo non dimenticando mai una forte
malinconia e una delicata vicinanza alle classi più umili e in difficoltà. Era amico di Gaber, Dario Fo e Celentano ed era da sempre
considerato un “maestro” dal comico Paolo Rossi e nella sua carriera ha dovuto
affrontare una censura da parte della Rai che lo considerava poco adatto per il
suo umorismo forse troppo avanti rispetto agli anni che viveva l’Italia.
Ma la musica italiana anche sabato 30 Marzo ci riserva una
triste notizia, è infatti scomparso all’età di 74 anni Franco Califano,
cantautore, poeta e attore.
Una vita travagliata quella del Califfo, tra guai giudiziari
e disastri economici, una vita al limite, nelle sue composizioni era
politicamente scorretto, spesso rude nel descrivere il suo amore incondizionato
per le donne, autore di grandi canzoni come Minuetto, cantata da Mia Martini, e
di molti brani per Mina.
Nella sua carriera ha collaborato anche con i Tiromancino che hanno reinciso il suo
brano Un tempo piccolo e di recente con il jazzista Stefano Di Battista, Franco
Califano è stato anche protagonista di alcune famose imitazioni da parte di
Fiorello e di Max Tortora.
Il mondo della musica internazionale perde invece in queste
ore il produttore discografico e compositore americano Phil Ramone, 72 anni, vincitore
di 14 Grammy Awards, collaborò nella sua carriera con Aretha Franklin, Madonna,
Tony Bennet e Lou Reed ed è da attribuire a lui il grande successo di
Flashdance.
Nel 1983 ebbe la geniale intuinzione di convincere Michael
Sembello di cambiare il brano Maniac, pezzo nato su ispirazione di un film
horror omonimo del 1980 tramutando il significato di “maniaco-assassino” del
titolo e adattandolo ad una ragazza “maniaca” per la danza, supervisore della
colonna sonora dell’intero film la canzone ottenne una nomination all’Oscar nel
1984, premio che poi andò a Flashdance…What a feeling, canzone che faceva
comunque sempre parte della colonna sonora del film. Negli anni 80 Phil Ramone
collaborò per altre colonne sonore, tra le più conosciute quella dei film
Ghostbusters e di Rocky V.
30 marzo 2013
New entry nel cast di Grey's anatomy
Hilarie Burton, diventata famosa nel mondo delle serie tv grazie al ruolo di Peyton Sawyer per sei stagioni consecutive, entrerà nel cast di Grey's anatomy e ricoprirà un ruolo ricorrente nella serie.
La Burton sarà una nuova specialista cranio-facciale ed entrerà a far parte dell'equipe più famosa tra le serie medical-drama a partire dall'episodio 22 della nona stagione.
Nonostante la serie inizi a dare qualche segno di cedimento e a perdere leggermente il carattere dimostrato fino alla settima stagione si conferma una delle serie più amate dal pubblico di tutto il mondo.
Dalla parte degli zombie
Si avvia alla conclusione la terza serie di The walking dead e già iniziano a sentirsi i primi rumors sulla quarta.
Per chi come me sperava la terza fosse la stagione
conclusiva della serie la notizia non è certo delle migliori ma la produttrice,
Glane Anne Hurd, conferma di aver già praticamente pronti i primi episodi della
nuova stagione.
Ovviamente l’enorme seguito che ha la serie da parte del
pubblico avrebbe spinto chiunque a decidere di intraprendere la strada di una
nuova stagione quindi c’è da aspettarsi che alcuni avvenimenti della stagione
in corso non troveranno una conclusione e considerando che non succede quasi
mai nulla la domanda è: che si inventeranno adesso?
Il problema fondamentale è che al di là della prima stagione
che presentava una serie apparentemente avvincente il risultato di tutto ciò
che è successo in seguito non si è rivelato altro che un susseguirsi di
avvenimenti banali, ripetitivi e con pochi colpi di scena.
La serie è noiosa come poche altre serie tv negli uimi
anni sono state in grado di esserlo, i protagonisti sono attori di basso
livello, monoespressivi al limite delle produzioni tedesche, verso i quali non
si riesce a provare un minimo di affetto o di legame, anzi in ogni puntata
arrivi a sperare gli zombie inizino a divorare tutti ponendo fine a questa
lunga serie di situazioni sempre uguali
e ripetitive e forse ormai l’unico motivo per cui io mi ostino a guardare The
walking dead è proprio la speranza che gli zombie trionfino su tutti, forse un
finale di questo tipo mi darebbe così tanta soddisfazione che rivaluterei
positivamente l’intera produzione.
La serie ha comunque un enorme successo di pubblico e gode
di ottimi consensi da parte della critica vincendo anche numerosi premi tra cui
Emmy Awards, Satellite Awards e Saturn Awards quindi la mia è sicuramente una
voce dal coro ma ben vengano le critiche!
Dall'hard alla tavola
“Rocco World”, no non si tratta del nuovo film hard di Rocco
Siffredi nonostante il protagonista sia
comunque lui ma è il nome della sua neonata catena di ristoranti.
Il primo aprirà a Budapest ma l’attore annuncia nei prossimi
mesi l’apertura di altri tre locali, uno a Milano, uno a Roma e uno a Praga.
I ristoranti saranno gestiti direttamente da Rocco Siffredi
e dalla moglie Ròzsa Tassi e secondo alcune indiscrezioni dovrebbe trattarsi di
una catena di ristoranti a tema, ma la natura del tema ancora non è stata svelata.
Questa non è però l’unica novita che ci regala l’attore hard
più famoso in Italia, infatti ad Aprile l’attore presenterà la propria etichetta di vini realizzata con
la collaborazione del pilota di Formula Uno Jarno Trulli.
Il vino “Rocco, non solo Magnum”, questo sarà il nome, verrà
presentato al Vinitaly ed è nato dall’unione di alcuni vitigni delle colline
pescaresi ed una matrice di uve del
rinomato Montepulciano d’Abruzzo, uno dei vini italiani più famosi nel mondo.
Da Rocco Siffredi non potevamo non aspettarci un vino rosso,
identificato da sempre come la bevanda della passione e dell’estasi.
La fame di Camilla, una breve storia musicale
La carriera de La fame di Camilla non è stata sicuramente longeva e piena di successi memorabili, il gruppo di Ermal Meta, autore di molti testi anche per altri artisti e voce della band, ha infatti annunciato sulla pagina Facebook ufficiale della formazione barese il loro scioglimento.
Tre album e una partecipazione a Sanremo nella sezione Giovani nel 2010 con la canzone "Buio e luce", eliminata alla terza serata ma molto suonata dalle radio nel periodo successivo al Festival.
Dopo questo discreto successo la band esce nel 2012 con "L'attesa", il loro ultimo album passato quasi inosservato sia nel circuito delle radio che nei canali televisivi tematici e che non ha ottenuto il successo di vendite sperato e a più di un anno di distanza dall'uscita il leader del gruppo lascia questo comunicato per annunciare lo scioglimento della band scrivendo:
"Ciao Ragazzi!
Tre album e una partecipazione a Sanremo nella sezione Giovani nel 2010 con la canzone "Buio e luce", eliminata alla terza serata ma molto suonata dalle radio nel periodo successivo al Festival.
Dopo questo discreto successo la band esce nel 2012 con "L'attesa", il loro ultimo album passato quasi inosservato sia nel circuito delle radio che nei canali televisivi tematici e che non ha ottenuto il successo di vendite sperato e a più di un anno di distanza dall'uscita il leader del gruppo lascia questo comunicato per annunciare lo scioglimento della band scrivendo:
"Ciao Ragazzi!
E’ un inizio così scontato, ma necessario. Sono qui di
fronte al computer da mezz’ora e l’unico saluto che mi è venuto fuori è “ciao
ragazzi”!
In verità “ciao” è il saluto che mi piace di più, quello più
morbido, leggero come una carezza di brezza mattutina sul viso. Ciao. Come
suona bene!Una canzone nasce da un “ciao”, un saluto a ciò che dentro svanisce
e un saluto a ciò che svanendo, partorisce. Una canzone. Una polaroid scattata
da una macchina che ne ha scattate già mille, tutte uguali, ma tutte così
diverse.
E’ solo un ciao che posso dire a tutti quelli che hanno
seguito La Fame di Camilla in questi anni, a tutti quelli che sono venuti ai nostri
concerti, a tutti quelli che hanno cantato con noi ogni singola nota, a tutti
quelli che si sono fatti anche molti chilometri per raggiungerci di fronte un
palco, a tutti quelli che ci hanno incoraggiato e sostenuto con tutte le forze
che avevano, a tutti quelli che hanno comprato i nostri dischi, a tutti quelli
che hanno fatto parte di questo viaggio.
Ma come tutti i viaggi anche questo ha una fine e quella
fine è già qui.
A volte la vita ti porta a prendere direzioni diverse da
quelle che pensavi di prendere e queste direzioni a volte recano dolore.
Ermal, Jonni, Lele e Dino erano amici che fra una birra e
due chiacchiere, hanno deciso di suonare insieme.
La Fame di Camilla ha terminato il suo viaggio, ma Ermal,
Jonni, Lele e Dino saranno sempre amici.
Fra amici si dice “ciao” e noi non possiamo che salutare
tutti voi che ci avete portato sul palmo della vostra mano.
Ciao Ragazzi!
E’ stato bello suonare per voi.
E’ stato bello sognare fra noi.
Ciao Ragazzi..
Ciao…e naturalmente GRAZIE!"
I Kraftwerk e la censura cinese
Ma i Kraftwerk non saliranno sul palco del festival cinese, infatti il Ministro della Cultura Cinese persegue da anni la politica di rifiutare il permesso di suonare a chiunque abbia supportato l'indipendenza del Tibet.
Quindici anni fa i Kraftwerk figuravano tra i partecipanti del Tibetan Freedom Concert di Washington DC e nonostante per cause dovute alle pessime condizione metereologiche la band non sia mai salita su quel palco il Governo Cinese non si è visto sfuggire l'ennesimo atto di censura nel proprio paese.
29 marzo 2013
Gangs of New York diventa una serie tv
E' di oggi la notizia che Martin Scorsese sta lavorando al progetto di realizzare una serie tv basata sul film da lui diretto Gangs of New York.
Il film del 2002 vedeva come protagonisti Leonardo Di Caprio, Cameron Diaz e Daniel Day Lewis e raccontava la storia della lotta tra immigrati irlandesi e i nativi di New York, la pellicola riscosse notevole successo e proprio per questo motivo il regista avrebbe deciso di realizzarne una serie per poter narrare in modo più approfondito i temi già toccati nel film ampliandoli anche con le storie delle gang di Chicago e New Orleans e inserendo il tema della nascita della criminalità organizzata in America.
Per ora è sicura la messa in onda della serie in America distribuita da Miramax ma si spera in una distribuzione più ampia che ci dia la possibilità di vedere questo lavoro di Scorsese per la tv anche nel nostro paese.
Senza denti ma con successo
Come può cambiare il volto di una sexy e bella attrice famosa se non avesse un sorriso smagliante che mostra bianchissimi, o meglio sbianchiatissimi, denti?
La risposta ce la offre una divertente pagina Tumblr in cui ci viene proposta una carrellata di foto delle più famose attrici di Hollywood intente in grandi sorrisi senza denti, i creatori della pagina ci tengono a precisare che la loro intenzione non è quella di offendere o ledere all'immagine delle attrici ma semplicemente quello di ironizzare su un mondo che stimano e amano.
La gallery comprende foto di Sarah Jessica Parker, Madonna, Angelina Jolie, Sandra Bullock, Julia Roberts, Jennifer Aniston, Cameron Diaz, Beyoncè e molte altre.
La pagina è molto divertente, vedere le foto di queste bellissime icone di stile e bellezza che perdono molto del loro fascino grazie ad un sorriso non proprio meraviglioso riesce a strappare molto più di qualche sorriso, vedere per credere.
Potete accedere alla pagina cliccando il link http://actresseswithoutteeth.net/page/3
L'opera d'arte vivente
L'installazione "The Maybe" dell'artista Cornelia Parker approda al MoMa di New York e per l'occasione l'attrice scozzese Tilda Swinton diventa protagonista dell'opera.
Per tutto l'orario di apertura del museo l'attrice è stata ammirata da un pubblico incredulo mentre dormiva chiusa dentro una teca di vetro con a disposizione solo una brocca d'acqua e un paio di occhiali.
Il museo promette di ripresentare l'installazione con la Swinton come protagonista numerose altre volte nel corso del 2013 ma gli eventi non verranno pubblicizzati e l'opera verrà presentata in diversi luoghi all'interno del MoMa.
Per tutto l'orario di apertura del museo l'attrice è stata ammirata da un pubblico incredulo mentre dormiva chiusa dentro una teca di vetro con a disposizione solo una brocca d'acqua e un paio di occhiali.
Il museo promette di ripresentare l'installazione con la Swinton come protagonista numerose altre volte nel corso del 2013 ma gli eventi non verranno pubblicizzati e l'opera verrà presentata in diversi luoghi all'interno del MoMa.
Nuovo singolo per Lana Del Rey
Lana Del Rey pubblica un nuovo singolo ed esce con un nuovo video, la cantante americana aggiunge alla sua fortunata serie di sorprendenti successi ottenuti in breve tempo una nuova ed inaspettata canzone.
Per questo nuovo singolo Lana sceglie una cover di Leonard Cohen, la nota e raffinata "Chelsea Hotel no.2" del 1974 e presenta un video dalle atmosfere intimiste e cupe che sembra voglia preannunciare un nuovo album dai toni più dark del precedente, la stessa cantante ha infatti affermato in una recente intervista che il suo nuovo lavoro sarà "l'album della svolta mistica".
Lana Del Rey grazie alla sua voce calda e suadente interpreta in modo magistrale la canzone di Cohen, canzone che narra della breve storia d'amore tra il cantautore e una donna.
In attesa del suo arrivo in Italia per tre date del suo tour nel mese di Maggio (il 3 al Palaolimpico di Torino, il 6 al Palalottomatica di Roma e il 7 al Mediolanum Forum di Assago) ci ascoltiamo il suo nuovo lavoro.
Per questo nuovo singolo Lana sceglie una cover di Leonard Cohen, la nota e raffinata "Chelsea Hotel no.2" del 1974 e presenta un video dalle atmosfere intimiste e cupe che sembra voglia preannunciare un nuovo album dai toni più dark del precedente, la stessa cantante ha infatti affermato in una recente intervista che il suo nuovo lavoro sarà "l'album della svolta mistica".
Lana Del Rey grazie alla sua voce calda e suadente interpreta in modo magistrale la canzone di Cohen, canzone che narra della breve storia d'amore tra il cantautore e una donna.
In attesa del suo arrivo in Italia per tre date del suo tour nel mese di Maggio (il 3 al Palaolimpico di Torino, il 6 al Palalottomatica di Roma e il 7 al Mediolanum Forum di Assago) ci ascoltiamo il suo nuovo lavoro.
28 marzo 2013
La danza italiana a Parigi
Eleonora Abbagnato, nota ballerina nata a Palermo nel 1978 è stata insignita ieri sera del grado più alto nella gerarchia dei danzatori del famoso teatro dell' Opéra di Parigi.
Come accade di consueto la nomina è avvenuta ieri sera dopo lo spettacolo della Carmen di Roland Petit in cui la Abbagnato interpreta la bella e ribelle sigaraia di Siviglia.
Su proposta di Brigitte Lefèvre, direttrice del balletto dell'Opèra e Nicolas Joel, direttore dell'Opèra National de Paris da ieri uno dei teatri più famosi e rinomati del mondo ha la sua nuova ètoile e il riconoscimento ci rende molto orgogliosi.
La regina dei Parchi
E’ Amy Poehler la star delle serie tv che l’ “Enterteinment
weekly” ha di recente definito “la donna
più influente, in vista e impegnata” del piccolo schermo americano.
Questa definizione la Poehler se l’è aggiudicata grazie al
suo ruolo nella sitcom Parks and recreation, serie tv divertente che in Italia sta passando abbastanza inosservata
nonostante sia giunta ormai alla quinta ed ultima stagione.
La commedia, girata nello stile del finto documentario,
segue le vicende di Leslie Knope, vice direttrice del Dipartimento parchi e
aree ricreative della cittadina di Pawnee, e dei suoi bizzarri collaboratori,
dapprima impegnati nel cercare di trasformare una area abbandonata in un parco
pubblico e poi al fianco delle Knope in una singolare campagna elettorale.
In un avvicendarsi spassoso di avventure e situazioni
imbarazzanti che coinvolgono tutti i protagonisti la sitcom offre in ogni
episodio buone occasioni per divertirsi e ottimi motivi per continuare a
seguirla con piacere anche solo per godere di 20 minuti di relax e
spensieratezza.
Nella sitcom tra gli altri personaggi ritroviamo anche, in un ruolo secondario, la brillante e bizzarra Megan Mullally, la famosa Karen Walker di Will & Grace.
La sitcom ha ottenuto ben 23 nomination agli ultimi Golden
Globe e vinto diversi premi negli ultimi anni.
Serie tv consigliatissima.
Dalle catastrofi climatiche agli zombie
Nella storia del cinema gli zombie hanno sempre avuto un ruolo importante nel genere horror ma quest'anno saranno anche i protagonisti del nuovo kolossal diretto da Marc Forster, regista di origine svizzere già impeganto dietro la macchina da presa in film come Neverland-un sogno per la vita, Vero come la finzione e Il cacciatore di aquiloni .
Il 27 Giugno uscirà nelle sale italiane la sua nuova opera World War Z, distribuito dalla Universal, che si preannuncia un film di sicuro impatto scenografico e dagli spettacolari effetti speciali sempre più all'avanguardia tramite l'utilizzo di tecniche in continua evoluzione.
In questo film le catastrofi climatiche in cui il cinema si è crogiolato per anni lasciano lo spazio ad una terribile infezione portata dagli zombie che si scatena in tutto il mondo.
L'eroe a cui spetterà l'arduo compito di salvare l'umanità intera in soli 90 giorni e che dovrà cercare di proteggere la propria famiglia questa volta sarà Brad Pitt, un impiegato delle Nazioni Unite che girerà il mondo per trovare informazioni in grado di fermare la catastrofe. Al suo fianco, nel ruolo della moglie del protagonista, troviamo Mireille Enos, la sciatta e depressa detective impegnata nelle indagini della serie tv The killing e sarà interessante vederla impegnata in questo personaggio vista la staticità espressiva dimostrata nella serie.
Avendo pochi dubbi sulla bravura di Brad Pitt, World War Z possiamo ipotizzare riscuoterà notevole successo cavalcando la consolidata popolarità che il genere zombie-movie riscuote e la sicurezza che le catastrofi, di qualsiasi natura siano, continueranno ad attirare un vasto bacino di pubblico nelle sale cinematografiche.
Intanto da pochi giorni è stato rilasciato il secondo trailer del film in italiano che in pochi minuti offre una panoramica precisa di cosa vedremo nelle sale a Giugno.
Chi suonerà con Lorenzo negli stadi?
Oggi sono stati svelati i nomi dei gruppi che suoneranno in apertura dei concerti di Jovanotti in occasione del suo primo tour negli stadi d'Italia.
Il Lorenzo Backup Tour 2013 si preannuncia come un tour in cui saranno solo ed esclusivamente la musica e la voglia di far festa i veri protagonisti, molte date a cavallo tra Giugno e Luglio e vendite che sono andate benissimo a tal punto che Lorenzo raddoppia a Milano allo stadio San Siro, certo un traguardo niente male dopo una lunga carriera come quella del cantautore romano.
Già il precedente Ora Tour aveva fatto registrare numeri esorbitanti con numerose repliche in diverse arene di molte città, un tour ipertecnologico e di grande impatto emotivo, un vero spettacolo per occhi, orecchie e cuore.
Per questa nuova avventura estiva del 2013 Lorenzo ha deciso di portare con sè, in apertura dei suoi live, nelle date di Ancona, Bari, Bologna, Milano, Firenze, Padova e Torino i Tre allegri ragazzi morti, band di cui Lorenzo si dice grande fan da anni.
Ad Ancona, Milano, Roma, Pescara, Palermo e Salerno sarà presente Il Cile ed inoltre in tutte le date il palco vedrà anche protagonisti djs di fama nazionale e internazionale, per la prima data di Milano è atteso Benny Benassi mentre per la seconda il duo dei Pink is punk, che saranno anche sul palco di Ancona. Ralf a Bologna e Firenze, il nostrano Claudio Coccolutto a Roma e Salerno, Congorock a Bari, Nari e Milani a Pescara, Riva Starr a Torino, Spiller a Padova e Donati e Amato a Cagliari.
Per i fan di Jovanotti che avranno la fortuna di assistere ai concerti questa sarà sicuramente una estate indimenticabile e con Lorenzo la festa è assicurata e nel frattempo inizia a "scaldare" il suo pubblico in trepidante attesa mandando dei videomessaggi di preparazione al tour on line su youtube e presentando un breve teaser in cui lo vediamo in piccoli frammenti di tutta la sua carriera, mossa di marketing per nulla indifferente.
27 marzo 2013
I miei primi 50 anni
Tanti auguri Mister Quentin Tarantino, uno dei più geniali,
amati e acclamati registi del cinema contemporaneo spegne oggi 50 candeline.
Nonostante l’età il regista ha diretto solo 8 pellicole,
sono poche se paragonate ad altri registi suoi coetanei ma una cosa è certa i
suoi sono 8 film di successo e che hanno sempre ottenuto ottime critiche e
ottimi incassi al botteghino.
La sua parola chiave sembra essere esagerazione, i suoi film
in qualche modo hanno costantemente un carattere esagerato nei dialoghi spesso
macchinosi tra personaggi totalmente fuori di testa e soprattutto nella
violenza, nelle sue pellicole i personaggi muoiono spesso in modo
clamorosamente teatrale e splatter ma forse un film di Tarantino senza l’elemento
della violenza portata all’esagerazione non avrebbe lo stesso fascino e non
susciterebbe lo stesso interesse.
I film di Quentin Tarantino sono intrisi di cinismo, satira
e sempre accompagnati da colonne sonore di altissimo livello, i film di
Tarantino o si amano follemente o si odiano del tutto, non è un regista che
lascia spazio ad una via di mezzo nella preferenza, io ad esempio lo amo e
nonostante abbia leggermente deluso le mie aspettative nel 2007 quando uscì con
Grindhouse – A prove di morte, film comunque che ha una fotografia degna di
essere vista, tutti le altre sue pellicole mi sentirei di consigliarle a
chiunque e le riguardo sempre con molto interesse e passione e poi a dirla
tutto lo devo ringraziarlo per aver diretto uno dei miei film preferiti, Pulp
Fiction.
Fimografia :
1992 – Le iene
1994 – Pulp Fiction
1997 –
Jackie Brown
2003 – Kill
Bill vol.1
2004 - Kill
Bill vol.2
2007 – Grindhouse - A prova di morte
2009 – Bastardi senza gloria
2012 – Django unchained
I "nuovi normali" ?
Da qualche settimana è arrivata in Italia la nuova serie
creata da Ryan Murphy e Allison Adler The new normal, in onda su Fox tutti i
martedì alle 22.45.
La serie era molto attesa nel nostro paese, forse perché uno
dei creatori è Ryan Murphy, creatore di serie tv che hanno ottenuto notevole
popolarità quali la geniale Nip/Tuc, Glee e la fortunata American Horror Story
o forse per la scia di polemiche che ha scatenato in USA, in particolare nello
Utah dove è stata addirittura censurata.
Guardando i primi cinque episodi mi chiedo anche il motivo
della censura ma temo ancora una volta l’eccessivo bigottismo e la chiusura
mentale di alcune associazioni di cattolici o di repubblicani americani siano
alla base di questa censura. In questo inizio serie infatti io non ritrovo
nessun elemento che possa portare lo spettatore a gridare allo scandalo, i toni
e il racconto di questa nuova e particolare
famiglia mi sembrano molto pacati e tipici del linguaggio utilizzato già in
altre produzioni.
In breve in The new normal si racconta la storia di una
coppia omosessuale di Beverly Hills, Bryan e David, che conosco la sfortunata
Goldie, tradita dal marito e con una figlia in età preadolescenziale che si
trasferisce a Los Angeles per sfuggire alla perfida e cinica nonna e dalla vita
insoddisfacente di provincia.
In lei David e Bryan troveranno la madre surrogata perfetta
per soddisfare il loro desiderio di paternità e lei troverà in loro due l’affetto
e le attenzioni che ricercava. A condire il tutto e aggiungere una nota cinica
e spietata ci sarà la presenza della nonna Jane che continuerà ad entrare
costantemente nella vita di Goldie e della figlia Shania con il suo animo
profondamente repubblicano, razzista e ovviamente totalmente misogeno.
Nonostante gli immancabili luoghi comuni e stereotipi sul
prototipo della coppia omessuale che la tv continua a presentarci, l’omosessuale
che si sente più “mamma” che ama la musica dance, fa riferimenti continui al
mondo del musical e cita le grandi attrici del passato ed è un inguaribile fashion victim, la serie è una piacevole
sorpresa e funziona molto bene facendo sorridere senza essere mai
eccessivamente volgare nè ricorrendo all’utilizzo di un linguaggio scurrile.
Anche nel cinismo spietato della nonna gli sceneggiatori sono riusciti nell’intento
di creare un personaggio che riesce a far divertire grazie a battute
cattivissime ma inserite sempre nel momento giusto. Il personaggio di Shania,
ragazzina di nove anni che inizia a scoprire gioie e dolori della vita da
adolescente è adorabile.
Serie tv che continuerò a vedere, sicuramente, forse meno
brillante e divertente di Modern Family ma piacevole e poi chissà nei prossimi
17 episodi tutto può succedere!
Vans OTW, Alomar per la primavera 2013
Vans OTW per la collezione Primavera/Estate 2013 offre il modello Alomar, un modello di calzatura moderno e che mantiene il calssico stile a stivaletto del marchio ma cerca di creare una linea che si inserisce come una giusta combinazione tra la scarpa da skate e la scarpa da strada.
Vans OTW garantisce un'ottima vestibilità e assicura che Alomar è una scarpa comoda per essere indossata tutto il giorno.
La parte degli angeli
Guardare un film di Ken Loach è sempre un piacere per gli occhi e anche con questo film il regista inglese non delude le aspettative degli appassionati del suo stile registico.
La parte degli angeli è una bella commedia che non rinuncia ad evidenziare gli aspetti del dramma sociale, della solidarietà e del riscatto sociale e che mantiene comunque una forte attinenza alla realtà vista in modo lucido e obiettivo.
Questa volta Ken Loach si separa dal genere di film estramamente drammatico che è solito confezionare con grande efficacia e maestria per lasciare spazio ad una narrazione dal taglio più leggero e da un finale che strappa un sorriso di sollievo.
Il regista prende ispirazione dal grande aumento della disocupazione giovanile che ha colpito la Gran Bretagna verso la fine dello scorso anno per raccontare la storia di Robbie, un ragazzo dal passato violento che dopo aver scontato un lungo periodo in un carcere minorile cerca di migliorare le condizioni della sua vita spinto anche dalla conoscenza di Leonie, ragazza di cui si innamora e con cui mette al mondo un figlio, relazione duramente contrastata dalla famiglia di lei sicura che Robbie non possa garantire alla figlia e al nascituro una vita tranquilla e agiata.
Riuscendo ad evitare lo sconto dell'ennesima pena Robbie viene obbligato ai lavori sociali ed è qui che entra in contatto con Rhino, un assistente sociale che decide di aiutarlo e che farà scoprire al ragazzo la sua dote innata di assagiatore di whisky.
Proprio questa scoperta porterà Robbie e i suoi compagni di rieducazione a escogitare un colpo che permetterà loro di cambiare finalmente vita.
Basato sulla convinzione che un riscatto sociale vada sempre offerto e sulla possibilità che un avvenimento o l'incontro della persona giusta al momento giusto sia sempre possibile Ken Loach riesce a girare un film impeccabile, con attori perfettamente inseriti nei loro personaggi e una regia scorrevole e semplice sempre decisamente efficace.
Voto 8
La parte degli angeli è una bella commedia che non rinuncia ad evidenziare gli aspetti del dramma sociale, della solidarietà e del riscatto sociale e che mantiene comunque una forte attinenza alla realtà vista in modo lucido e obiettivo.
Questa volta Ken Loach si separa dal genere di film estramamente drammatico che è solito confezionare con grande efficacia e maestria per lasciare spazio ad una narrazione dal taglio più leggero e da un finale che strappa un sorriso di sollievo.
Il regista prende ispirazione dal grande aumento della disocupazione giovanile che ha colpito la Gran Bretagna verso la fine dello scorso anno per raccontare la storia di Robbie, un ragazzo dal passato violento che dopo aver scontato un lungo periodo in un carcere minorile cerca di migliorare le condizioni della sua vita spinto anche dalla conoscenza di Leonie, ragazza di cui si innamora e con cui mette al mondo un figlio, relazione duramente contrastata dalla famiglia di lei sicura che Robbie non possa garantire alla figlia e al nascituro una vita tranquilla e agiata.
Riuscendo ad evitare lo sconto dell'ennesima pena Robbie viene obbligato ai lavori sociali ed è qui che entra in contatto con Rhino, un assistente sociale che decide di aiutarlo e che farà scoprire al ragazzo la sua dote innata di assagiatore di whisky.
Proprio questa scoperta porterà Robbie e i suoi compagni di rieducazione a escogitare un colpo che permetterà loro di cambiare finalmente vita.
Basato sulla convinzione che un riscatto sociale vada sempre offerto e sulla possibilità che un avvenimento o l'incontro della persona giusta al momento giusto sia sempre possibile Ken Loach riesce a girare un film impeccabile, con attori perfettamente inseriti nei loro personaggi e una regia scorrevole e semplice sempre decisamente efficace.
Voto 8
26 marzo 2013
"Greetings from Tim Buckley"
"Greetings from Tim Buckley" è il titolo del film diretto da Daniel Algrant dedicato all'artista americano Jeff Buckley.
Il film era stato presentanto al Toronto Film Festival del 2012 e dopo di che se ne erano perse le tracce ma ora sembra proprio uscirà nelle sale ad Aprile, una vera e propria notizia bomba per i fan del cantante e per tutti gli appassionati di musica che intendono scoprire qualcosa di più sul controverso personaggio Buckley.
Il film è basato sul libro "Dream brother: the lives and music of Jeff e Tim Buckley" di David Browne e pare sarà incentrato particolarmente sulle ore che hanno preceduto il debutto newyorchese di Jeff Buckley nel 1991 durante il quale l'artista eseguì la cover di "I never asked to be your mountain", canzone scritta dal padre dedicata a lui e alla moglie.
Nel cast del film compaiono personaggi illustri, Kate Nash, Frank Bello degli Anthrax e Gary Lucas che interpreta se stesso.
Il ruolo di Jeff Buckley, inizialmente destinato a Robert Pattinson, è stato affidato a Penn Badgley, il famoso Dan Humphrey di Gossip Girl, e a giudicare dal trailer si direbbe una scelta eccellente vista la somiglianza tra i due. Altra particolarità e nota di merito è che tutte le canzoni presenti nel film sono cantate personalmente dallo stesso Badgley.
Il film sarà presentato in anteprima euopea in occasione dell' evento "Buckley: the Grace land" dedicato al cantante al Teatro Corso di Mestre il 19 Aprile, giornata che vede un ricco programma a partire dalle ore 16.30 con la presentazione del libro "Touched by Grace" di Gary Lucas, alle 17 sarà la volta dell'anteprima del film e alle 21 l'evento si concluderà con un concerto di Gary Lucas con alla voce Alessio Franchini.
In attesa di vedere il film nelle sale un assaggio di quello che vedremo nel trailer.
Un flop di coinquilina
Da Febbraio va in onda su Fox la nuova situation comedy statunitense "Non fidarti della str.... dell'interno 23" creata da Nahnatchka Khan. Inizialmente programmata per il 2009 la ABC dà il via al progetto nel 2011 e viene infine mandata in onda in prima tv negli Stati Uniti dall'Aprile 2012. Ora è sbarcata in Italia, Fox sta trasmettendo la prima serie, composta da soli 8 episodi e sicuramente proporrà anche la seconda mai ultimata e cancellata in anticipo rispetto al previsto a causa dei bassissimi ascolti.
A giudicare dall'episodio pilota la cosa non mi stupisce affatto e anzi mi chiedo anche come sia possibile che l'emittente ABC sia riuscita ad arrivare a produrre la prima serie interamente e 19 episodi della seconda.
Le protagoniste sono la cosidetta "stronza" Krysten Ritter nei panni della cattiva e manipolatrice Chloe e la biondina ingenua e alla ricerca del sogno e della realizzazione nella Grande Mela June, interpretata da Dreama Walker, entrambe già viste in diverse serie tv tra le quali Gossip Girl, Royal Pains e Breaking bad.
L'incipit della sitcom è di una banalità sconvolgente, June parte alla ricerca del successo dal suo paesino di provincia dell'Indiana e grazie ad una sfortunata serie di eventi negativi sul lavoro in cui aveva riposto tutte le sue speranze di successo si ritrova senza casa e senza un impiego, ovviamente in un sito di annunci legge l' annuncio di Chloe che ricerca una coinquilina e da qui inizia l'avventura di queste due nuove coinquiline tra le banalità scontate della bad girl di turno e la ragazzina ingenua di provincia, tradita dal fidanzato e con un lavoro in caffetteria.
A mio giudizio in 20 minuti di episodio non si sorride minimamente, si assiste ad una serie di avvenimenti visti e rivisti senza alcuna originalità, probabilmente l'intento degli sceneggiatori era ben diverso ma non è per nulla riuscito.
Al cast oltretutto si aggiunge un amico famoso di Chloe, James Van Der Beek, proprio il Dawson di Dawson's creek nei panni di se stesso, stupido e fallito seduttore, inserito perfettamente nel personaggio forse per lo spunto molto autobiografico, mantiene basso il livello della recitazione e della sitcom.
Serie tv abbandonata sul nascere.
Il nuovo video di Daniele Silvestri
Esce oggi il nuovo video di Daniele Silvestri "il bisogno di te (Ricatto d'onor)" firmato da Riccardo Grandi, regista di diversi spot televisivi e del video "Quattrodieci" dei Subsonica.
Nel video Silvestri è il protagnista di un programma televisivo contornato da personaggi bizzarri e particolari, ironia e una buona dose di critica verso la tv dei nostri giorni.
Ecco il link al canale Vevo ufficiale di Daniele Silvestri per poter guardare il video:
http://www.vevo.com/watch/daniele-silvestri/il-bisogno-di-te/IT5081300024
Nel video Silvestri è il protagnista di un programma televisivo contornato da personaggi bizzarri e particolari, ironia e una buona dose di critica verso la tv dei nostri giorni.
Ecco il link al canale Vevo ufficiale di Daniele Silvestri per poter guardare il video:
http://www.vevo.com/watch/daniele-silvestri/il-bisogno-di-te/IT5081300024
7 Psicopatici al di là delle aspettative
Marty, uno sceneggiatore nella più totale crisi dello scrittore e con un problema di alcolismo, il suo migliore amico Billy, attore fallito intenzionato ad aiutare l'amico per la scrittura del film e rapitore di cani al parco insieme ad Hans per poterli poi restituire e incassare la ricompensa dai proprietari e infine il boss Charlie Costello, questi sono i protagonisti di questa commedia nera del regista Martin McDonagh.
La pellicola sfodera un cast di attori di tutto rispetto e tutti decisamente in gamba e ottimi interpreti dei loro personaggi, Colin Farrel, con le sue immancabili sopracciglia improponibili è azzeccatissimo nel ruolo dello scrittore in crisi, alcolizzato e che viene rimbalzato per tutto il film da una situazione all'altra uscendone sempre indenne e affrontandole con una buona dose di ingenuità. Il suo migliore amico, attore e rapitore di cani e che si rivelerà molto altro durante il film è Sam Rockwell, un bravo "psicopatico" adatto perfettamente sia per far sorridere che per la parte più violenta della pellicola insieme al suo socio interpretato da Christoper Walken che in questo film sfodera una interpretazione che lascia stupiti. Infine c'è il boss, uomo apparentemente duro e tutto d'un pezzo che sfodera anche un animo docile, interpretato da Woody Harrelson, anche lui attore che riesce sempre ad inserirsi perfettamente nei personaggi che interpreta, ha sempre la faccia giusto al momento giusto.
La trama del film è molto semplice, mentre Marty è impegnato ad inventarsi una buona sceneggiatura per il film che ha venduto ad Hollywwod dal titolo "7 psicopatici" il suo migliore amico Billy e il suo socio Hans rapiscono il cane del boss Charlie Costello, da qui Marty verrà coinvolto da Billy nelle conseguenze del rapimento intenzionato anche ad aiutare il suo amico a trovare idee per la sceneggiatura del film.
Il ritmo della pellicola scorre bene, senza momenti di noia e con alcuni momenti di pungente ironia e nera comicità che potrebbero ricordare vagamente Le Iene tarantiniane e nel vedere le sgangherate gang un pò imbranate presenti nel film un ricordo corre anche verso The snatch di Guy Ritchie.
Nei primi tre minuti del film troviamo anche un insipido cameo di un Michael Pitt imbruttito e trasandato che non arricchisce nè impoverisce un film con una buona struttura e con una notevole dose di umorismo nero che tanto mi piace e mi soddisfa.
Voto 7.5
La pellicola sfodera un cast di attori di tutto rispetto e tutti decisamente in gamba e ottimi interpreti dei loro personaggi, Colin Farrel, con le sue immancabili sopracciglia improponibili è azzeccatissimo nel ruolo dello scrittore in crisi, alcolizzato e che viene rimbalzato per tutto il film da una situazione all'altra uscendone sempre indenne e affrontandole con una buona dose di ingenuità. Il suo migliore amico, attore e rapitore di cani e che si rivelerà molto altro durante il film è Sam Rockwell, un bravo "psicopatico" adatto perfettamente sia per far sorridere che per la parte più violenta della pellicola insieme al suo socio interpretato da Christoper Walken che in questo film sfodera una interpretazione che lascia stupiti. Infine c'è il boss, uomo apparentemente duro e tutto d'un pezzo che sfodera anche un animo docile, interpretato da Woody Harrelson, anche lui attore che riesce sempre ad inserirsi perfettamente nei personaggi che interpreta, ha sempre la faccia giusto al momento giusto.
La trama del film è molto semplice, mentre Marty è impegnato ad inventarsi una buona sceneggiatura per il film che ha venduto ad Hollywwod dal titolo "7 psicopatici" il suo migliore amico Billy e il suo socio Hans rapiscono il cane del boss Charlie Costello, da qui Marty verrà coinvolto da Billy nelle conseguenze del rapimento intenzionato anche ad aiutare il suo amico a trovare idee per la sceneggiatura del film.
Il ritmo della pellicola scorre bene, senza momenti di noia e con alcuni momenti di pungente ironia e nera comicità che potrebbero ricordare vagamente Le Iene tarantiniane e nel vedere le sgangherate gang un pò imbranate presenti nel film un ricordo corre anche verso The snatch di Guy Ritchie.
Nei primi tre minuti del film troviamo anche un insipido cameo di un Michael Pitt imbruttito e trasandato che non arricchisce nè impoverisce un film con una buona struttura e con una notevole dose di umorismo nero che tanto mi piace e mi soddisfa.
Voto 7.5
Selezionare l'eventuale altro prodotto
Siamo abituati a vedere e a conoscere svariate tipologie di distributori automatici, da quelli più comuni di snack e bavande ai più evoluti che sfornano pizze calde o piatti di pasta, negli autogrill francesi è anche possibile imbattersi in distributori di zuppe e brodini caldi di vari gusti per arrivare ai più comuni distributori automatici di sigarette e di preservativi o di materiale pornografico.
In Italia il fenomeno del commercio tramite questo canale non è ancora così evoluto come nel resto del mondo, rimaniamo ancora sorpresi quando incontriamo negli ospedali distributori automatici dove poter comprare i fiori dell'ultimo minuto da regalare al paziente che stiamo andando a trovare mentre in altri posti del mondo nei distributori automatici si può davvero trovare di tutto, distributori di corrente, che con circa 2 euro ti permettono di caricare smartphone o tablet, distributori di crostacei freschi pronti da gustare, distributori di cravatte per essere sempre perfetti ad ogni appuntamento, di ombrelli se arriva all'improvviso un inaspettato acquazzone fino ai più avanzati distributori di Coca Cola in Australia, in questo caso anche se sei rimasto senza una monetina nel portafogli ti basterà avere un telefono cellulare perchè la tua lattina la potrai pagare mandando un semplice sms.
Ma oggi gli Americani ci sorprendono, ancora una volta, presentandoci i distributori automatici di Marjuana, già presenti nella città di Los Angeles e che a breve appariranno anche a San Diego.
Ovviamente questi distributori automatici non sono a disposizione di tutti, negli States è prevista la prescrizione della sostanza per uso terapeutico e per poterla acquistare presso i distributori occorrerà essere in possesso di una tessera magnetica che accerti la necessità di trattamento terapeutico a base di cannabis e inoltre la macchina richiederà all' acquirente di lasciare la propria impronta digitale in un apposito touchscreen, una volta ottenuta l'autorizzazione all'acquisto allora potrà liberamente scegliere tra circa 800 varietà di prodotto.
Per evitare fenomeni di microcriminalità e di furto del contenuto dei distributori, l'amministrazione ha deciso di posizionarli in soli posti molto protetti e mai all'aperto ma non è escluso una possibile evoluzione sulla legislazione per l'utilizzo della cannabis anche per uso ricreativo già approvata a Washington e nel Colorado, in quel caso forse il guadagno economico potrebbe far gola a molti e porterebbe allo sviluppo più a largo raggio di questo tipo di distributori automatici.
25 marzo 2013
Marco Carta e il dirigibile arancione
Il 23 Marzo si è svolta a Los Angeles la premiazione dei
Nickelodeon Kids' Choice Awards, manifestazione nata nel 1988 e organizzata dal
canale televisivo Nickelodeon dove viene premiato il meglio dell’anno nel
cinema, nella musica, nella televisione e nello sport, scelto dai
telespettatori del canale.
A parte per un paio di premi a me sembra quasi superfluo
dire che il pubblico medio del canale è formato da bambini e da adolescenti e
credo ve ne renderete conto tutti quando leggerete i vincitori di quest’anno.
Alcuni dei premi assegnati per la televisione vanno a
Wipeout che si è aggiudicato il premio come Miglior Reality e a SpongeBob
premiato come Miglior Cartone Animato, tra gli attori tv più amati hanno vinto
Selena Gomez e Ross Lynch.
Per lo sport hanno vinto Danica Patrick, pilota
automobolistica americana, e il cestista LeBron James.
Il cinema ha visto trionfare Johnny Depp e Kristen Stewart
come Miglior Attore e Attrice dell’anno, e sulla Stewart ho notevoli riserve in
quanto incapace ma se il pubblico ha deciso così ne prendo atto considerando
che il cattivo gusto è sempre presente in tutte le età e in tutte le nazioni.
Hunger games è stato il Film Preferito e Ralph spaccatutto è stato premiato
come Miglior Film D’animazione dell’anno, ad Adam Sandler è andato invece il
premio come Miglior Voce di Cartone Animato per il personaggio di Dracula in
Hotel Transylvania.
Ma veniamo alla musica, tasto davvero dolente e deprimente
per i premi assegnati.
Miglior Band i One
Direction che si sono aggiudicati anche il premio per la Miglior Canzone con
“What Makes You Beautiful” seguiti a ruota dal Miglior Cantante Maschile Justin
Bieber e da Katy Perry che si porta a casa il premio come Miglior Cantante
Femminile ma attenzione, a questi importanti Awards esiste anche il Premio
Miglior Cantante Italiano e per il secondo anno consecutivo questo ambitissimo
premio è stato vinto da Marco Carta, ha strappato il titolo da grande
trionfatore ai suoi avversari Emma Marrone, Chiara Galiazzo e Emis Killa,
insomma uno scontro tra titani.
L’ambito e prezioso premio che i vincitori ritirano è un
dirigibile arancione con sopra stampato il logo del canale quindi anche
quest’anno, come l’anno scorso, il nostro virile, simpaticissimo e bravissimo
Marco Carta si è ritrovato con un dirigibile in mano, e in fondo sembra
armeggiare molto bene oggetti di quelle forme.
Mi sento infinito
“Mi sento infinito”, è la frase che dice Charlie la prima
sera che si ritrova in macchina con i suoi due nuovi, e unici amici, intanto
Sam “vola” sulle note di Heroes di David Bowie .
Da quel momento parte un film, adattamento cinematografico
del romanzo epistolare Ragazzo da parete, scritto dallo stesso Chbosky che è
regista della pallicola, che potrebbe apparire come un film di adolescenti e
per adolescenti ma che non è affatto così, la malinconia che accompagna lo
spettatore per tutta la pellicola sembra voglia riportare alla luce i ricordi
del passato dello spettatore stesso, le storie che si intrecciano nella
narrazione sono possibili storie che potrebbero essere capitate a chiunque
negli anni del liceo, la scoperta dell’amore, il radicarsi di una più o meno
definita identità sessuale, le prime vere amicizie della vita fino alle
sensazioni e alle vicende più tristi come il ricordo di un passato infelice e
che ci ossessiona, l’emarginazione da parte dei coetanei e il pregiudizio.
Il film scorre abbastanza velocemente proprio come scorre
velocemente la vita dei tre protagonisti Charlie, Patrick e Sam, tramite il
loro conoscersi e scoprirsi si riescono a comprendere profondamente il loro
passato e le loro fragilità. In questo film si ritrova di tutto, amore,
amicizia, rifiuto, famiglia, suicidio, disturbo mentale ma il tutto è fortemente
equilibrato e mai portato all’esasperazione.
Il regista Stephen Chbosky è riuscito a creare un buon film
supportato anche da tre giovani attori che dimostrano una certa capacità
davanti alla macchina da presa, molto bravi i due protagonisti maschili, Logan
Lerman e Ezra Miller, quest’ultimo già l’avevo decisamente apprezzato in …E ora
parliamo di Kevin, e tolti i panni di Hermione Granger c’è da dire che anche
Emma Watson ha dimostrato di essere in grado di rivestire un ruolo diverso.
Sottolineo la comparsata infelice di Nina Dobrev, per l’occasione
sorella di Charlie, che dimostra il suo essere l’attrice insipida e
monoespressiva che abbiamo conosciuto in Vampire diaries, avete presente la sua
faccia angosciata che si porta dietro dall’inizio della serie? Ecco è la stessa
per tutto il film.
Charlie ha un suo gruppo preferito e una sua canzone preferita,
gli Smiths e la loro Asleep quindi a condire perfettamente questo film non
manca una ottima colonna sonora, la colonna sonora perfetta per un film di
questo tipo, non sarebbe possibile immaginarsene un’altra più appropriata, tra
gli altri ritroviamo Sonic Youth, New Order e il già menzionato Bowie, oltre
agli Smiths ovviament, a spezzare un po’ il tratto malinconico della musica
utilizzata nel film si inserisce, in una bella scena di un ballo scolastico, Come
on Eileen dei Dexys Midnight Runners.
Il mio voto a Noi siamo infinito è 7.
Pace fatta
Il 23 Marzo alla Royal Albert Hall di Londra in occasione
dell'annuale show benefico per Teenage Cancer Trust sono saliti sul
palco in un duetto storico per il britpop inglese i due acerrimi rivali degli
anni novanta Noel Gallagher e Damon Albarn.
L'ex componente degli Oasis e il frontman dei Blur si sono
esibiti in una versione di Tender accompagnati sul palco da Graham Coxon e da
Paul Weller.
La rivalità tra i due, forse più mediatica che reale, aveva
raggiunto l'apice quando Noel aveva affermato senza troppi indugi in una
intervista "Spero che i Blur muoiano di AIDS" mentre dal canto suo
Albarn sosteneva di non poter mai fare pace con Noel altrimenti il britpop
sarebbe finito, e invece per ora sembra pace fatta e sicuramente è un piacere
vedere e ascoltare i due grandi del britpop inglese sullo stesso palco.
Hanami in anticipo
Con dieci giorni di anticipo rispetto al solito in Giappone
è arrivato l’Hanami, la “contemplazione” dei fiori di ciliegio molto attesa
dagli appassionati.
Le previsioni dell’Agenzia metereologica avevano annunciato
il momento di massima fioritura dei ciliegi per il fine settimana scorso, l’annuncio
era stato diramato sabato scorso appena il primo fiore di ciliegio è comparso
su un albero “campione” nel parco del santuario di Yasukumi a Tokyo. La massima fioritura degli alberi di ciliegio non dura più di
due settimane ed è per questo che ogni anno l’Hanami è un momento molto atteso
dai giapponesi che riempiono i parchi cittadini pranzando e passeggiando
sotto gli alberi in fiore.
La tradizione dell’Hanami risale all’inizio della storia
giapponese, inizialmente il fiore più ammirato era quello del pruno ma a cavallo
con l’anno mille e prima che emergesse l’aristocrazia militare dei Samurai il
fiore preferito dai giapponesi divenne quello del ciliegio.
Ci sono infatti alcune leggende legate al ciliegio, una di
questa fa risalire l’Hanami al VII secolo A.C., quando il sacerdote En-no-Ozuno
piantò i primi alberi di ciliegio e lanciò una maledizione contro chiunque
avesse osato abbatterli, secondo altri invece la celebrazione dei ciliegi in
fiore deve attribuirsi alla prima apparizione terrestre della divinità Konohana-Sakuyahime che si impossessò di un albero di ciliegio con il suo
spirito, e da allora i giapponesi si riuniscono in un particolare periodo
dell’anno sotto i ciliegi in fiore per offrire alla dea preghiere in cambio di
un raccolto ricco.
Oltre ai festeggiamenti durante il giorno l’Hanami prosegue
anche la notte prendendo il nome Yozakura ossia “la notte del ciliegio”,
momento in cui gli alberi vengono illuminati dalle tradizionali chōchin,
colorate lanterne di carta.
La festa dei ciliegi mantiene comunque ancora la doppia
valenza di momento per alcuni giapponesi di festeggiare fino a tarda notte
organizzando banchetti in cui si mangia e si beve sakè mentre per altri è
ancora il momento legato alla tradizione di purificazione dello spirito e del prendersi cura della propria anima passeggiando contemplando i ciliegi.
Ma l'amore non è amore?
Ormai sono mesi che non si sente altro che parlare di
matrimoni gay.
Ma il problema fondamentale sono i matrimoni gay o le unioni
civili di persone dello stesso sesso?
Io non credo che il concetto fondamentale della discussione sia
il matrimonio, io non credo fortemente nel matrimonio come unione di due
persone, se due persone si amano davvero provano un sentimento che va oltre la
definizione di matrimonio classico, quello in cui si giura amore eterno verso l’altra
persona in salute e in malattia e nella buona o nella cattiva sorte ma io credo
nella unione di due persone, indistintamente dal loro sesso.
Possibile che stiamo ancora qua a chiederci se sia possibile
giuridicamente che due persone dello stesso sesso vogliano vivere tutta la vita
insieme, abbiano il diritto o meno di far decidere al proprio compagno o
compagna le sorti della propria vita in caso di malattia o di situazioni al
limite della propria vita o non possano essere accuditi dalla persona a cui
sono legate da un sentimento che spesso va oltre quello famigliare?
L’amore universalmente riconosciuto dovrebbe essere quello
che la persona decide sia il suo di amore, perché dobbiamo sempre pensare sia
anormale che un uomo o una donna possano amare un essere del proprio stesso
sesso?
Nella natura umana è ancora troppo radicato il concetto di
amore tra un uomo e una donna, il concetto di famiglia legato al rapporto tra
uomo e donna, la procreazione naturale è vero è strettamente legata all’unione
sessuale tra un uomo e una donna ma se il progresso e la scienza ci hanno dato
la possibilità di ricorrere alla procreazione assistita perché negarla a
persone dello stesso sesso? Perché una coppia omossessuale non dovrebbe avere
il diritto di poter evitare una vita passata tra orfanotrofi e famiglie
affidatarie a bambini abbandonati?
Una coppia omossessuale quale deficit affettivo ha verso una
creatura bisognosa di cure e amore rispetto ad una coppia eterossesuale?
Io non riesco a concepire il concetto di famiglia come ce lo
vogliono far passare, famiglia che spesso si divide e si frantuma perché c’è un
marito violento e menefreghista e bambini che si dividono un week end con mamma
e uno col papà violento e con una nuova “mamma” o viceversa, tutto ciò accade
molto più spesso nelle famiglie con coniugi eterosessuali che nelle famiglie
composte da due persone dello stesso sesso.
E poi cosa vuol dire che se un bambino cresce in una
famiglia di gay diventa a sua volta gay?
Ma tutti gli omosessuali che sono in giro ci rendiamo conto
che sono cresciuti in famiglie con genitori eterosessuali?
No non vogliamo rendercene conto e facciamo finta di non
rendercene conto.
La definizione di amore vale per tutti allo stesso modo, al
di là delle strumentalizzazioni che ci fa comodo sfruttare quando ci conviene.
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