Io difficilmente giudico una serie dall'episodio pilota ma aspetto sempre di vederne almeno 5 episodi per farmi una idea chiara, vero è anche che alcuni pilot sono così terribili che mi danno subito l'ottima motivazione di abbandonare sul nascere la serie.
Ma il pilot di The following mi aveva straconvinto, c'erano tutti i presupposti per un thriller di quelli che inizi a vedere e rimani col fiato sospeso fino a che il serial killer di turno non cade nella trappola dell' FBI, ex agente cardiopatico e alcolista con in testa l'incubo dell' 11 Settembre dove perde il fratello pompiere che viene richiamato in servizio quando il killer Joe Carrol, che aveva arrestato 9 anni prima, evade di prigione, una moglie dell'assassino legata al detective da una relazione passata e in ultimo la grande novità, un serial killer che si crea una rete di seguaci che uccidono e si sacrificano a nome suo prendendo ispirazione dai racconti di Edgar Allan Poe.
Con un episodio pilota di questo tipo credo quasi chiunque avrebbe voluto proseguire nella visione della serie.
Il probelma però è che la serie andando avanti negli episodi inizia poi a presentare alcuni difetti e inizia a lasciare un pò perplesso lo spettatore più attento e meno propenso alla banalità. Premettendo che comunque The following non è inguardabile, ha una buona regia e gli episodi scorrono veloci senza perdersi in intricati e cervellotici retroscena della vita dei vari protagonisti, arrivato al decimo episodio inizio ad accusare un pò di debolezza nella sceneggiatura e una generale mancanza di inventiva e originalità.
Lo schema narrativo è costante e lineare per ogni episodio, indagine, serial killer e complici che sfuggono sempre e spesso totalmente indisturbati, infiltrati e il follower di turno che commette il proprio atto.
Per ora sono mancati i grandi colpi di scena che una serie di questo tipo potrebbe riservare ad ogni puntata o quasi e l'unica cosa che ti porta a seguirla diventa quasi un gioco al totofollowers, il fatto di dubitare sempre di tutti comunque diventa intrigante senza dubbio.
Grazie a questo potenziale di poter creare innumerevoli serie successive alla prima mi fa avvertire il sentore di un indebolimento progressivo nella sceneggiatura, la rete è infatti uno strumento che potrebbe generare così tanti seguaci che forse CSI diventerebbe una serie breve a confronto, e le voci danno per certa una seconda stagione, quindi, nelle sole 5 puntate che rimangono ci saranno colpi di scena che cambieranno radicalmente il corso delle indagini o la prima stagione continuerà a presentarci followers agguerriti e violenti, l' FBI impotente e che si fa fregare in continuazione come nelle migliori commedie demenziali, infiltrati ovunque che lasceranno indenne Carrol e un non finale che obbligherà tutti a guardare la seconda stagione?
Io sono convinto l'ultima opzione sia la più papabile e ormai quasi scontata e questo ci sta, probabilmente Kevin Bacon per la sua prima apparizione in una serie tv merita più di 15 episodi e comunque sulla carta The following era già un successo annunciato prima della messa in onda quindi, insomma, perchè non cavalcare più a lungo possibile la certezza di successo?
La mia speranza è che il tutto si concluda con una seconda stagione più snella nel numero di episodi e con il sapore del thriller al cardiopalma pregno di colpi di scena e di azione che gli americano sanno fare e anche bene se no The following potrebbe trasformarsi in una grande e lunga delusione.
Per ora proseguiamo a vederlo godendoci l'eterno scontro tra Bene e Male.
Serie tv consigliata ma non tra le migliori di questa stagione.
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