Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin pochi giorni fa ha firmato una nuova legge che prevede l'utilizzo di sanzioni economiche in caso di turpiloquio nei mass media.
Le legge sicuramente farà discutere, non è stato rilasciato un elenco con le parole vietate e sarà una commissione di esperti e filologi che ogni volta decideranno se applicare la sanzione o meno.
Molti si stanno già domandando se all'origine di questa nuova legge, nata per la necessità di proteggere i bambini dall'influenza negativa dei mezzi di comunicazione, ci sia solo questa comprensibile motivazione o se il presidente abbia voluto colpire il web dopo aver visto un blog in cui i cittadini russi si sarebbero azzardati a riempire di parole poco carine gli esponenti della vita politica del paese.
In Russia comunque è già presente il reato di "teppismo meno grave", un articolo penale che prevede una ammenda o addirittura il carcere, la scelta su quale delle due punizioni assegnare è a discrezione dei poliziotti, per coloro che si osano pubblicamente di dire parolacce.
Un rincaro della dose dunque che prevede sanzioni fino ai 2 o 3 mila rubli (70 euro circa) per l'utilizzo del turpiloquio nei mezzi di comunicazione da parte dei cittadini, da 5 a 20 mila rubli (500 euro) se avviene da parte di funzionari pubblici e da 20 a 200 mila rubli (5000 euro) se i trasgressori saranno le persone giuridiche.
Mi sa che d'ora in poi i Russi staranno molto attenti ai termini che utilizzeranno considerando che devono già fare attenzione a parlare di omosessualità, argomento totalmente tabù e vietato dalla legge.
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