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13 maggio 2013
I giorni dell'arcobaleno cileno
Il nuovo film del regista cileno Pablo Larrain, regista di Tony Manero e Post mortem, è uno di quei film che devono essere considerati tra i film da vedere almeno una volta nella vita.
Abituati a pellicole che narrano le vicende storiche facendone una lunga sequenza di fatti o quelli che utilizzano una relazione sentimentale per far scorrere in sottofondo un' epoca storica precisa si apprezzerà di sicuro di questa opera il fatto che un avvenimento storico viene raccontato praticamente nel momento della sua fine e narrando una storia che solo gli appassionati forse conoscevano.
Siamo nel 1988 in Cile e il dittatore Augusto Pinochet, spinto dalle pressioni internazionali, è obbligato ad indire un referendum per lasciare che sia il popolo a decidere se la sua dittatura possa continuare ad esistere o se la democrazia sia pronta a prendere piede nello stato.
Ai due schieramenti, quello per il SI e quello per il NO, vengono concessi 15 minuti al giorno a testa per mettere in atto la propria campagna elettorale.
Sarà il pubblicitario Renè Saveedra l'incaricato a cui verrà affidato il compito di studiare e progettare la campagna per il NO tra le non poche insidie di un regime dittatoriale assolutamente non pronto a cedere il potere.
Il film è bello, è interessante ed è costruito perfettamente, la trama non si perde tra troppi macchinosi intrecci e il regime viene descritto grazie alla perfetta unione di immagini reali di repertorio delle campagne referendarie e la narrazione della storia su come sono nate e gestite le campagne stesse.
Una regia impeccabile che anzichè riadattare le immagini reali ad un montaggio e una regia pulita e contemporanea utilizza le stesse macchine da presa utilizzate negli anni '80 creando una perfetta fusione tra fiction e documentario.
Attori poco conosciuti dai più ad eccezione del sempre bravissimo e perfettamente adatto al ruolo Gael Garcia Bernal ma nel complesso tutti bravi e convincenti.
Sembra un film d'altri tempi, i colori sono caldi, le immagini non sono perfette, l'effetto un pà sgranato e sfocato per gli abitudinari di qualità video perfette potrebbe forse risultare fastidioso ma rende il tutto una opera di grande fascino e di esemplare gusto qualitativo.
Un film consigliatissimo, voto 9.
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