La giovane Emily Taylor è vittima della depressione. Neppure
il ricongiungimento col marito Martin migliora le cose, anzi, il suo stato
peggiora. Così la donna si rivolge al dottor Jonathan Banks e assume pillole
antidepressive all’inizio efficaci, ma dai pericolosi effetti secondari, tra
cui blackout della memoria e narcolessia. Un giorno Martin viene ritrovato
morto ammazzato: si sospetta di Emily,
la quale però non ricorda nulla…
Non si può dire di più della trama di questa nuova opera di
Steven Soderbergh, il film è tutto da scoprire e da vivere fino alla fine.
Un film estremamente elegante, curato nella fotografia e
nella regia nei minimi dettagli e con un ottimo cast.
Sorprendente la prova di Rooney Mara nei panni dell’instabile
Emily che offre una convincente interpretazione e un sempre bravo Jude Law,
attore poliedrico che raramente riesce a vestire male i panni dei personaggi
che gli vengono affidati, fascino e bravura da vendere e un ruolo decisamente
elegante anche nei costumi che rendono alla perfezione l’idea della classe alta
di una New York che anche questa volta fa da cornice meravigliosamente ad un
film, l’Empire State Building che si scorge imponente dalla finestra di casa
Banks è impossibile passi inosservato.
In questo film convince anche una attrice che io non amo
particolarmente come Catherine Zeta-Jones, bella ed elegante psicologa che
riserva sorprese inaspettate nel corso della pallicola e un buon Channing Tatum che però nella totalità del film passa un pò inosservato.
L’ottimo intreccio nel rapporto e nello scambio di
narrazione tra il vissuto della protagonista e quello del suo psicologo fa
scorrere il film senza mai annoiare alternando momenti di tensione a momenti
dal sapore onirico in cui lo spettatore viene spinto a pensare la soluzione sia
una sola e forse abbastanza banale per poi risolversi in un finale che riserva
qualche sorpresa e soddisfa pienamente.
Un film consigliatissimo, elegante e raffinato, un gusto
estetico eccellente per questa, pare, ultima opera per il cinema del regista
americano Steven Soderbergh che si dedicherà al teatro e alle serie tv, eppure
il cinema avrebbe ancora bisogno di registi come lui.
Il mio voto è un 9 pieno, un film da vedere.
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