11 giugno 2013

Live Kom013, Vasco torna alla grande

Non è facile dare una opinione lucida e obiettiva di un concerto se si è grandissimi fan dell’artista che sei andato a sentire e infatti per me non è facile parlare del Live Kom013 di Vasco Rossi proprio perché era uno degli eventi da me più attesi da più di due anni quando, infatti, dovevo assistere a quella che sarebbe stata una delle ultime date del Live Kom 011 a Torino a Settembre interrotto però durante l’estate a causa dell’infezione polmonare che aveva colpito Vasco e che per due anni l’ha tenuto lontano dai palchi e dalle sale di incisione.
Quando orami si pensava la carriera di Vasco fosse giunta al termine eccolo invece che il Komandante torna a stupirci e annuncia l’uscita di un nuovo singolo “L’uomo più semplice” e non solo annuncia anche di voler riprendere e terminare il tour che aveva dovuto per cause di forza maggiore interrompere e decide di farlo con 7 date evento, 4 proprio a Torino dove non era riuscito ad esibirsi e 3 a Bologna.
Come accade ormai da anni per ogni esibizione live del rocker di Zocca la corsa al biglietto è stata folle e spietata, la prima tranche di biglietti disponibili è stata venduta tutta in pochissime ore dalla messa in vendita e nel corso dei mesi i tagliandi che venivano resi disponibili venivano comprati senza troppi problemi e a giudicare dai numeri registrati nelle prime due date, quella di ieri e di oggi a Torino, anche i biglietti disponibili il giorno stesso dell’evento alle casse dello stadio per evitare i bagarini sono stati tutti acquistati. 

Il Live Kom013 inizia con due sold out da record, lo Stadio Olimpico di Torino il 9 e il 10 Giugno ha registrato il tutto esaurito trovandosi gremito da più di 40.000 fans accorsi da tutta l’Italia.
Da più di una settimana il parco antistante è diventato luogo di campeggio per i fan, gli alberghi erano pieni e la città è stata invasa dal popolo di Vasco.
Avendo vissuto entrambe le date posso dire che l’attesa di rivedere Vasco sul palco era a livelli altissimi, il 9 Giugno, per la prima, nonostante una pioggia incessante dal mattino e per quasi tutta la durata dal concerto non ha minimamente intaccato l’entusiasmo alle stelle dei fan, lo stadio era pieno all’inverosimile, mi è capitato di assistere a due eventi sold out all’interno dell’Olimpico, U2 e Coldplay, ma mai ho visto tanta gente su quel prato, il pubblico era ovunque e tutti aspettavano Vasco.
E vasco non ha deluso, entra in scena sulle note del suo ultimo singolo “L’uomo più semplice” e lo stadio va in vero delirio, l’attesa e la curiosità di vedere le condizioni di Vasco e di risentirlo cantare fanno esplodere nel vero senso l’impianto e lui improvvisando qualche passo di danza fa impazzire tutti e da quel momento i 40.000 spettatori accorsi solo per lui iniziano a cantare ogni singola parola insieme  a lui, lo abbracciano e lui si gode il suo pubblico, si fa incantare e abbracciare da tutti noi.
La sclaetta prosegue senza fiato riprendendo quella del tour del 2011, si prosegue a ritmo di rock e senza interruzioni con Sei pazza di me e Non sei quella che eri, Starò meglio di così, brani dell’ultimo album di Vasco.
Come sempre arrivano i grandi classici e anche qui le voci dello stadio quasi sovrastano quelle del cantante, Domenica lunatica, una delle canzoni dal maggiore impatto live è vera gioia per i fan più datati e Come stai concludono la prima parte del live e il rocker, dopo aver salutato il suo pubblico si concede un po’ di tranquillità sulle note di una perfetta Quanti anni hai che lascia spazio ad una splendida Siamo soli e ad un altro grande classico tanto atteso, lo stadio canta a squarciagola Ogni volta insieme a lui e questa canzone sembra scritta ieri per come tutti la sappiano perfettamente e numerosi accendini illuminano lo stadio.
Si torna ai suoni più duri con il Manifesto della nuova umanità e a sorpresa inizia subito dopo una indimenticabile C’è chi dice no che grazie ad un arrangiamento nuovo risplende di bellezza e regala emozioni di puro rock.
I fans ad ogni stacco tra una canzone e l’altra intonano cori quasi come per ricordare a Vasco che sono tutti presenti anche questa volta, che non l’hanno abbandonato e lui incalza con Gli spari sopra e la sempre impeccabile Stupendo che non solo fa emozionare ma fa realmente diventare lo stadio un unico coro unanime.

A questo punto è tutto pronto per sfoderare na delle prime canzoni del suo repertorio e con Non l’hai mica capito Vasco torna alla sua giovinezza per poi subito dopo ricordare a tutti che lui c’è ancora e inserire Eh già nella scaltta, canzone che sembra essere stata scritta apposta pèer l’occasione con il suo “Io sono ancora qua”.
Si continua con un medley composto da Rewind, Gioca con me, Delusa, Mi si escludeva e Asilo >republic, lo stadio va in escadescenza, non c’è spettatore che non balla e non salta, questo è il momento della vera festa, tutti impazziscono per questo medley suonato perfettamente e con incastri tra i brani impeccabili.
Arriva il momento della prima breve pausa di tutti, pochi minuti e il concerto riprende con Canzone, una della canzoni più belle di Vasco di sempre, e si continua  con Vivere non è facile per poi concedersi una pausa leggermente più lunga.
Dieci minuti scarsi dopo Vasco e tutta la sua formazione tornano sul palco e si canta I soliti, quasi un nuovo inno del popolo del Blasco si potrebbe pensare se subito dopo Vasco non avesse deciso di inserire in scaletta il vero inno per i suoi fans e tutto lo stadio canta Siamo solo noi.
Altra piccola pausa che si inizia con i bis, la tanto attesa Sally che crea sempre una atmosfera indimenticabile e subito dopo Un senso per incalzare il gran finale con Vita spericolata e Albachiara.
Il concerto scorre velocemente, Vasco si prende qualche minuto qua e là lasciano lo spazio alla sua impeccabile band la possibilità di riempire i vuoti proponendo interludi strumentalmente perfetti e suonati senza una minima sbavatura, la voce di Clara Moroni arricchisce i momenti strumentali e tutto funziona perfettamente.
Il palco è imponente e Vasco lo percorre tutto, cerca il più possibile il contatto con i fan grazie anche ad una lunga passerella che taglia in due parte del prato.
Lascia poco spazio alle parole, preferisce cantare e far capire che è tornato ed è tornato in splendida forma, la sua voce non ha un minimo di cedimento per tutto il concerto e l’acustica dello Stadio Olimpico di Torino si conferma essere impeccabile.

Altri concerti indimenticabili, forse ancor meglio del 2011 e che fanno ben sperare in una brillante prosecuzione di una grande carriera per Vasco.

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